Cristina Mazzotti


Cristina Mazzotti nasce il 24 giugno del 1957. È il 30 giugno 1975, Cristina ha da pochi giorni compiuto 18 anni e quella sera ha deciso di festeggiare la maggiore età e la sua promozione. In quei giorni è in vacanza a Eupilio, piccolo comune in provincia di Como che sorge sulle pendici del monte Cornizzolo. Per la sua festa ha invitato alcuni amici e compagni di scuola. La serata trascorre in allegria, Cristina è felice, si balla, si scherza. Alla fine della serata Cristina è raggiante, come sempre, con quel gran sorriso che le illumina il volto. Sale in macchina, una Mini Minor, con due amici, Carlo ed Emanuela, per tornare a casa. Sono quasi arrivati alla villa della famiglia di Cristina quando, in pochi secondi la gioia e la spensieratezza di quella bella serata lasceranno il posto all’angoscia e alla paura. All’improvviso un comando di uomini con il passamontagna a bordo di due auto, una Giulia e una Fiat 125, intercetta la Mini dei tre ragazzi. La Giulia sorpassa la Mini dei ragazzi e poi si ferma, bloccando il passaggio. Carlo, che è alla guida della Mini, è costretto a fermarsi. Dalla Fiat 125 gialla che li segue scendono quattro uomini armati che impongono a Carlo ed Emanuela, che sono seduti davanti di spostarsi sui sedili posteriori, accanto a Cristina. Dicono che se obbediscono non succederà niente e nessuno si farà male. Due uomini salgono sulla Mini e ripartono in fretta. I ragazzi non riescono a vedere nulla perché gli viene imposto di stare giù con la testa. Dopo un pò l’auto si ferma e uno degli uomini chiede chi delle due ragazze sia Cristina Mazzotti. Cristina, prontamente e con tono quasi calmo risponde. La prelevano, la incappucciano e la fanno salire sulla Fiat 125 che li segue. Lei non si ribella, obbedisce agli ordini; ha capito che è un rapimento e non oppone resistenza per evitare di coinvolgere i suoi amici. Emanuela e Carlo sono gli ultimi a vederla mentre i rapitori la caricano sull’auto, poi vengono legati mani e piedi e abbandonati a bordo della loro Mini – a cui i rapinatori hanno bucato le ruote e rubato le chiavi - lungo la strada. Ci vorrà un’ora prima che Carlo riesca a sciogliere i nodi e liberare così sé stesso ed Emanuela. I due ragazzi allora cercano aiuto e finalmente riescono a dare l’allarme, ma dei rapitori si è già persa ogni traccia. La famiglia di Cristina così inizia il pietoso calvario dell’attesa. I rapitori si fanno vivi il giorno dopo, chiedendo un riscatto di ben 5 miliardi di lire. papà Elios, ipotecando la casa, vendendo tutti i suoi beni, chiedendo prestiti ad amici e banche, riesce a raccogliere la cifra e dopo un paio di settimane, in gran segreto, la consegna in un appartamento di Appiano Gentile, ottenendo in cambio garanzie per il rilascio della figlia. Da quel momento passeranno altri due mesi di silenzi, di angoscia e di speranza di poterla riabbracciare, ma Cristina non tornerà mai a casa. Il suo corpo senza vita verrà ritrovato il 1° settembre dello stesso anno, nella discarica di Varallino di Galliate, nel Novarese, sepolto vicino a una carrozzina rotta, sotto una bambola.